fc3bchrer fc illustrationDisegno della facciata del vecchio edificio del Museo del Mare a Berlino.

fc3bchrer fc illustrationDisegno della facciata del vecchio edificio del Museo del Mare a Berlino.

w43 50101087Berlino bombardata nel 1945

La guerra

La seconda guerra mondiale mise a dura prova le condizioni del lavoro di ricerca, e rese impossibili le connessioni con i colleghi all’estero. Il lavoro di Defant era stato molto positivamente influenzato dai ricercatori attivi sulle scienze dell’oceano e dell’atmosfera in Scandinavia, in particolare by Vagn Walfrid Ekman, Björn Helland-Hansen,Johan Wilhelm Sandström and Jonas Ekman Fjeldstad.

Defant era sulla loro stessa linea nel muovere da un approccio geografico, prevalentemente descrittivo, a una impostazione fisico-matematica degli studi sull’oceano.

La guerra aveva interrottoqueste connessioni.Ma Defant non cessò di lavorare alle sue ricerche anche a Berlino fino al 1943, quando l’Istitutocominciò ad essere ripetutamente obiettivo dei bombardamenti. Allora riuscì a salvare buona parte della biblioteca e delle apparecchiature ricoverandole nella piccola cittadina di Wunsiedel, nella Germania centrale.

Fu costretto a trasferirsi a Vienna per continuare a tenere i suoi corsi universitari, mentre per il resto rimase a Wunsiedel intento a lavorare al fondamentale libro di oceanografia sul quale stava lavorando dal 1935.

Alla fine della guerra l’Istituto a Berlino era totalmente distrutto, ma il patrimonio salvato a Wunsiedel costituì la base per riavviare le ricerche oceanografiche tedesche all’istituto di Scienze Marine, oggi Centro Helmholtz per l Ricerche sull’Oceano, a Kiel, città portuale della Germania settentrionale che si affaccia sul Mar Baltico, e all’Ufficio Idrografico Tedesco con sede ad Amburgo.

Mostra Albert Defant 314dpiAlbert Defant con le insegne di Rettore dell’Università of Innsbruck (1950-51).

indexAlbert Defant durante una lezione nel 1957.

Ritorno a Innsbruck, ma per poco…

Alla fine della guerra, nel 1945 gli fu offerta la cattedra di meteorologia e geofisica all’Università Innsbruck, e qui ritornò. L’attività di ricerca rimase ancora concentrata sull’oceanografia.

Sfortunatamente nel 1949 venne a mancare la moglie Maria, presenza assidua e discreta di un’intera vita. Trascorse ancora un periodo di ricerca, negli anni 1949- 50, presso la prestigiosa Scripps Oceanographic Institution di La Jolla in California.

 
 
 
 

Quindi rientrò a Innsbruck, dove fu nominato rettore dell’Università per il biennio 1950-51. Nel 1955, a 71 anni, ufficialmente si ritirò dall’insegnamento universitario, ma non cessò la sua attività scientifica. Anzi, intensificò le collaborazioni internazionali, in particolare con i colleghi statunitensi e scandinavi. Accettò incarichi di visiting professor all’Università di Amburgo fino al 1956 e alla Libera Università di Berlino dal 1956 al 1958 Frutto del lavoro di questi ultimi anni sono i due volumi di Oceanografia Fisica, destinati a diventare per diversi anni dei veri e propri capisaldi della disciplina, e che Defant stesso considerò la sua opera principale.

Con l’aiuto dell’oceanografo svedese Carl-Gustaf Rossby e il supporto dell’Office of Naval Research degli Stati Uniti riuscì a preparare la versione inglese, grazie anche a una lunga permanenza all’Istituto Internazionale di Meteorologia a Stoccolma negli anni 1957-58.

Il 12 Luglio 1974, al compimento dei 90 anni, fu solennemente festeggiato all’Università di Innsbruck. Trascorse i mesi seguenti in serenità, e continuando a lavorare. Recentemente è stata rinvenuta in un portafotografie che il figlio Friedrich Defant temeva davanti a sé, sul suo tavolo di lavoro, all’Università di Kiel, una cartolina - l’ultima speditagli da Innsbruck dal padre ai primi di dicembre 1974 – nella quale scherzosamente gli diceva «Mi sento ogni giorno più giovane»… Purtroppo qualche settimana dopo le sue condizioni di salute si aggravarono improvvisamente. Morì a Innsbruck la vigilia di Natale del 1974, lasciando un’eredità impressionate di risultati e di esempi.